Conoscere il Passato, lavorare nel Presente, per costruire il Futuro

Siamo giunti a festeggiare i dieci anni dell’inizio di questo importante progetto del Comitato Amici del Palio: una felice intuizione del Presidente di allora, Gabriele Bartalucci, a cui ho sempre fortemente creduto.
Da principio l’idea di andare a raccontare la Storia di Siena e delle Contrade nelle scuole sembrava un sogno, ma con il “Progetto scuole” il sogno è stato realizzato. All’inizio vi furono soltanto una ventina di appuntamenti, ma già dal secondo anno le adesioni furono assai più numerose, fino ad allargarsi dalle scuole del territorio comunale addirittura a quelle della provincia, così com’è ancora oggi. E fin dal 2014 fu possibile raccogliere tanti disegni dei bambini che avevano partecipato con entusiasmo alle lezioni, tanto da pensare di allestire una mostra all’interno del Cortile del Podestà che volemmo intitolare “Sòna Sòna Campanella”: una mostra di disegni e di elaborati che da allora rappresenta, ogni anno, l’atto conclusivo del “Progetto scuole”, e che ci permettere di raccogliere la gioia di tanti Senesi del futuro nel luogo che rappresenta il cuore pulsante della nostra Festa.
Il Comitato Amici del Palio ha sempre avuto un occhio di riguardo per la formazione delle nuove generazioni, nella consapevolezza che i Cittini rappresentano il futuro di Siena e della Festa. Spetterà a loro, un giorno, tramandare le nostre tradizioni, e potranno farlo solo conoscendo il valore del nostro passato. È da tale consapevolezza che trae origine il “Progetto scuole”, indirizzato ai piccoli Contradaioli e ancora di più ai ragazzi che non sono nati a Siena, e a quelli che vi sono arrivati con i propri genitori nella speranza di un futuro migliore.
Sono felice che l’Amministrazione Comunale abbia voluto riconoscere il rilievo di questo progetto, concedendo il proprio patrocinio e mettendo a disposizione la Tipografia Comunale per la pubblicazione di queste pagine. Per tutto questo esprimo una gratitudine davvero sincera, così come ringrazio di cuore tutti coloro che hanno voluto offrire un po’ del proprio tempo prezioso per i bambini e per Siena, impegnandosi in questa iniziativa come membri del Comitato e collaboratori esterni.

Emiliano Muzzi
Presidente del Comitato Amici del Palio

I Collaboratori del Progetto Scuole

Correva l’anno 2013, da pochi mesi ricoprivo la carica di Presidente del Comitato, e, in seguito alla crisi che stava affrontando la nostra città, mi chiesi insieme agli altri componenti cosa avremmo potuto fare di concreto per contribuire a creare un futuro diverso e migliore per Siena.

E chi meglio delle nuove generazioni sarebbe stato un punto di partenza per costruire il nostro domani?!

Così, insieme a Emiliano Muzzi, al tempo Vicepresidente, e a tutti gli altri membri del Comitato, nacque l’idea di affacciarsi al mondo delle scuole per raccontare Siena, la sua storia, la sua cultura, e per parlare di vita di Contrada.

Finito ormai il tempo in cui si poteva stampare un libro in migliaia di copie per donarlo ai giovani, e, sognando qualcosa di più grande di una stampa sponsorizzata da qualche ente, decidemmo di andare di persona nelle scuole per condividere con i ragazzi la nostra esperienza di contradaioli e soprattutto di Senesi.

Questa decisione comportava una serie di problematiche: non erano più i tempi dei “soldi facili” e delle “chiacchiere” e per qualsiasi progetto avessimo voluto creare avremmo dovuto metterci la faccia e tanto senso civico.

In seguito al “Progetto scuole” nacquero nuove idee, sempre orientate ai bambini: la mostra Sòna Sòna Campanella, l’innovativa App del Comitato per coinvolgere ancora di più i giovani su un terreno a loro conosciuto, il saluto del Drappello dei Carabinieri ai bambini in palco la sera della prova generale, il libro di Alberto Fiorini “Il Palio per immagini”, l’album delle figurine “Figuriamoci Siena”.

Naturalmente non sarebbe stato possibile realizzare tutto questo con le sole forze dei 34 membri del Comitato.

Tanti Senesi infatti, fin da subito, capirono le nostre intenzioni, i nostri obiettivi, e si misero a disposizione con entusiasmo e passione. Grazie anche a loro, tantissimi bambini, e non solo, hanno scoperto la realtà senese e contradaiola.

Dopo tanti anni, il “Progetto scuole”, attualmente sotto la Presidenza di Muzzi, è ancora vivo ed anzi, più splendente che mai.

Continuiamo così, sempre guidati dalla stessa speranza che il Comitato ha da 77 anni: che i bambini della nostra città diventino “contradaioli di accesa passione” , e soprattutto diventino bravi senesi!

Gabriele Bartalucci
Presidente Comitato Amici del Palio 2013-2018

Credo che non possa esserci miglior definizione degli Amici del Palio di quella che si legge nel titolo del libro di Aurora Savelli, edito dal Comitato nel 2005: “Contradaioli di accesa passione”, una passione che emerge dal lavoro e dalle attività svolti sin dalla fondazione del Comitato stesso.

Uno degli impegni più rilevanti e qualificanti dell’azione degli Amici fin dagli Anni Ottanta del secolo scorso è stato rivolto agli alunni delle scuole elementari e medie di Siena e di alcuni Comuni limitrofi.
Dai primi incontri dedicati ai "cittini", soprattutto a quelli che non nascendo e/o non crescendo più nel territorio delle Contrade sono a rischio di perdere la propria identità contradaiola, nel 1989, sotto la presidenza di Giancarlo Galardi, nacque l’idea di realizzare un libro al fine di offrire ai giovani alunni delle scuole spunti di cultura senese e risvegliare in loro il senso di appartenenza contradaiola.

Il volume, intitolato "Contrada è...", scritto e curato nella grafica dall'Amico del Palio Alberto Fiorini per conto del Comitato fu pubblicato nel dicembre 1989 (Ticci Ediz., Siena) anche per l'impegno fattivo degli Amici Walter Benocci e Stefano Gentilini. Il volume offriva dell’universo rionale senese una visione articolata in aspetti significativi ed era pensato in funzione di obiettivi educativi, culturali e civici con lo scopo di formare nei giovanissimi una coscienza contradaiola. "Contrada è..." si presentava come una guida motivante, affinché ogni fanciullo, attraverso informazioni di base ed inviti alla ricerca personale, fosse in grado di riscoprire la propria identità contradaiola e potesse maturare atteggiamenti appropriati. Il libro, infatti, era impostato per far sentire a tutti i "cittini", e soprattutto a quelli che non nascono e non crescono più nei rioni, che potevano essere partecipi della realtà Contrada, purché imparassero ad amarla ed a viverla.

Il libro, che poté essere realizzato con un generoso intervento del Consorzio per la Tutela del Palio e del Comune di Siena, fu distribuito gratuitamente alle scolaresche impegnate nello studio di Siena e delle Contrade. Già nei primi tre anni furono donate alle scuole oltre 8.000 copie, in modo da rendere ai bambini della nostra città ed alle Contrade un servizio educativo concreto e duraturo nel tempo.

Negli anni successivi furono fatte più edizioni di "Contrada è...", grazie anche all'aiuto finanziario del Monte dei Paschi di Siena. In sede di presentazione del libro, il Presidente Galardi definì "Contrada è..." un utile strumento di conoscenze, di documentazione, di preparazione culturale e sentimentale di base in funzione di un’auspicata formazione contradaiola. Il 13 febbraio 1990 “La Nazione”, con il titolo “Il Palio a scuola”, rivolse un plauso all’iniziativa degli Amici del Palio. E quando il libro venne offerto per la prima volta alle scuole, il dono trovò ampia risonanza su tutta la stampa locale per più giorni.
Fiorini e Galardi si preoccuparono affinché gli insegnanti fossero motivati ad adoperare "Contrada è..." in classe e, soprattutto, che i docenti non senesi avessero le necessarie competenze per illustrare tutti gli aspetti della vita rionale proposti dal libro.

Così il Comitato si fece promotore di un seminario di aggiornamento, riconosciuto dal Ministero della Pubblica Istruzione, che si svolse presso il Centro Sociale di Educazione Permanente dell'Università di Siena dal 2 febbraio al 9 marzo 1990. Vi parteciparono oltre 150 insegnanti delle scuole elementari e medie. Gli incontri, con la finalità di realizzare approfondimenti culturali e professionali in ordine a tematiche contradaiole e paliesche, si svolsero nell’aula magna/auditorium fuori Porta Laterina e le lezioni furono affidate ad esperti e docenti universitari, tra cui Roberto Barzanti, Duccio Balestracci, Mauro Barni, Pietro Clemente, Alessandro Falassi.

Il successo del libro fu testimoniato dalle tante lettere di rigraziamento pervenute dalle scuole al Comitato. In una di queste, scritta nel gennaio 2005 dai bambini delle classi 3a, 4a e 5a della Scuola Elementare “B. Peruzzi, si legge: “È un libro davvero molto bello, pieno di notizie interessanti, di puntuali indicazioni di lavoro e di splendide immagini, che ci sarà senz’altro utile per i nostri lavori scolastici, in particolare per Storia, affinché possiamo sempre più capire ed amare la nostra meravigliosa città, le sue Contrade e il Palio...”.

Visto il successo della bella e lodevole iniziativa, nel 2006, quando era Presidente degli Amici del Palio Sandro Vannini, il libro fu rivisto nel testo e nella grafica dallo stesso autore Fiorini ed arricchito con nuovi capitoli dedicati alla Festa senese, tanto che fu intitolato “Contrada è... Palio è...”.

Nel 2013-2014, quando non fu più possibile ristampare il volume per mancanza di risorse, il Presidente Gabriele Bartalucci insieme ad Alberto Fiorini misero a punto un progetto per creare interesse e sviluppare una sensibilità civica nei confronti della Città, delle Contrade e della sua Festa destinato agli alunni della Scuola Primaria e Secondaria di 1° grado. Nacque cosi il “Progetto Scuole”, con l’obiettivo di favorire conoscenze ed integrazione specialmente tra gli alunni non legati a Siena per nascita e per abitazione, e di sensibilizzare i giovani alla tutela e alla salvaguardia delle tradizioni cittadine.

Per portare nelle scuole la storia di Siena, delle Contrade e del Palio si impegnarono inizialmente gli stessi Amici del Palio con diapositive, filmati, visite a sedi di Contrada..., subito affiancati da appassionati di cultura e di storia contradaiola e paliesca, nonché da esperti di cavalli, cantanti di stornelli e serenate, suonatori di chiarine, alfieri, tamburini e semplici contradaioli, proponendo sempre con garbo e con entusiasmo un modello di appartenenza forte alla Festa e alla vita contradaiola e senese in genere.

Dal 2014 gli elaborati fatti dagli alunni nell’ambito del progetto sono esposti nella mostra “Sòna sòna campanella”, che ogni anno a fine maggio ha luogo nell’Entrone di Palazzo Pubblico.

Alberto Fiorini
Comitato Amici del Palio 1985-1992

Un lontano giorno del 2015 vengo contattato dall’attuale presidente del Comitato Amici del Palio che mi propone una collaborazione. La musica e gli squilli che animano Siena sarebbero stati il filo conduttore per avvicinare i bambini delle scuole ad una tradizione secolare.

Il progetto, “Sòna sòna campanella” è ambizioso, e le stesse persone che lo rendono vivo ed attuale hanno dentro di loro una passione avvolgente.

Accetto immediatamente e così iniziamo questa bellissima avventura nelle scuole di Siena.

Sono affiancato da figure storiche nel mondo delle chiarine, come Giovanni Mazzini, Rino Zanelli e Mario Cappelli. È un’esperienza che avvicina tante persone e crea la collaborazione tra generazioni diverse, accomunate dalla voglia di trasmettere ai più piccoli la storia di Siena. Durante gli incontri i bambini rimangono affascinati dai racconti ed esprimono curiosità, sono interessati a sapere qual è il nostro ruolo nella festa del Palio.

Ci domandano di che contrada siamo, cosa abbiamo fatto quando ha trionfato la nostra contrada e cosa quando ha vinto la nostra rivale, di come impassibili rimaniamo agli eventi di quei 4 giorni frenetici.

Ancora più bello è vedere i nostri occhi colmi di gioia. Giovanni racconta ogni volta di quel lontano 1952 quando è entrato in piazza per la prima volta, di come i tempi sono cambiati, di come la festa si è trasformata. Una cosa però è rimasta invariata, l’amore per la nostra Città.

E come una bellissima ciliegina sulla torta, lasciamo quegli sguardi intonando con loro un ultimo “Squilli la fe’” con la promessa di rivederci in Piazza del Campo!

Matteo Cancelli 
Capobanda Banda Città del Palio

Tornare in classe in veste di insegnante mi ha fatto sentire – di colpo – più giovane.
è vero, ho insegnato alle scuole medie, e per buona parte della mia vita ho avuto a che fare con ragazzi più grandi, ma questa esperienza mi ha permesso di relazionarmi con i bambini, e posso dire che, insieme al Maestro di Campo Riccardo Frosini, abbiamo lavorato in perfetta sintonia.
è stato stimolante rispondere alle loro domande. Molti di essi non avevano una conoscenza approfondita della storia delle Contrade o del Palio, ma la loro ingenuità mi ha aiutato a creare una narrazione nuova e più completa. La loro attenzione e la loro partecipazione hanno suscitato in me una grande tenerezza.
Io lo so che - data l’età – dovrò cominciare a tralasciare alcuni degli impegni che mi sono preso, ma certamente non questi incontri: intendo lasciarli in fondo alla lista delle cose a cui rinuncio.
Mi fa enorme piacere pensare che questo lavoro, che io e Riccardo stiamo facendo, possa contribuire a far capire più a fondo il valore, il vero senso di questo nostro mondo alle giovani generazioni.
è un modo di vivere che va al di là del concetto di tradizioni. Se riusciamo a veicolarlo ai bambini, lo salviamo.

Pierluigi Olla,
artista


Quando mi è stato chiesto di scrivere qualcosa sulle emozioni e sul significato che avesse andare nelle scuole a parlare ai ragazzi del Corteo Storico ho pensato che non ci fosse molto da scrivere e che testimoniare la mia esperienze fosse semplicemente la cosa giusta da fare, ricambiata ogni volta dalla grande accoglienza ed entusiasmo con cui veniamo accolti nelle classi.
In una lettura mi sono casualmente imbattuto in una citazione di Goethe: “Ma io non cerco la salvezza nell’indifferenza: il fremito è la miglior parte dell’umanità. Per quanto il mondo faccia pagar caro il sentimento, l’uomo quand’è commosso, sente nel profondo l’immensità”. Ho iniziato a pensare a come il Palio possa essere a tutti gli effetti paragonato alla vita e per questo quanto sia importante viverlo, con il dovuto rispetto delle regole, con grande e accesa passione perché in questo sta la sua bellezza e non nel risultato della corsa.
Ecco che avere la possibilità di ragionare insieme ai ragazzi sul fatto che il Palio non è solo una corsa di cavalli, ma una festa in cui permangono ancora dei valori, fatti di simboli legati a gesti, suoni e rituali che ancora oggi mantengono la loro importanza ed il loro significato, che riescono ogni volta ad emozionarci, toccarci nel profondo, è una grande responsabilità ed un privilegio che mi riempe di orgoglio e di emozione.
Tutto questo grande lavoro che il Comitato Amici del Palio sta portando avanti con convinzione, riuscirà sicuramente a stimolare la curiosità di tanti ragazzi e la loro voglia di conoscere la nostra festa più da vicino, scoprendo ancora di più quelle forti emozioni che ogni anno siamo disposti a soffrire e che tengono viva la nostra città.

Riccardo Frosini
Maestro di Campo

Sono trascorsi già diversi anni da quando mi è stato dato l’incarico di far parte del “Progetto Scuole” del Comitato Amici del Palio. Immediato è stato il forte senso di responsabilità verso la mia amata città e non solo.
Ricordo ancora l’emozione che ho provato il primo giorno che mi sono trovata davanti ai ragazzi, ho avvertito da subito che non si trattava soltanto di lezioni su argomenti storici a classi elementari e medie “al fine di favorire conoscenza ed integrazione tra alunni non legati a Siena e di sensibilizzazione dei giovani onde tutelare e salvaguardare le tradizioni cittadine”, ma soprattutto mi sarei rivolta a coloro che rappresentano parte dei depositari di quella memoria per noi così importante.
Sono stati tanti i momenti bellissimi durante le ore di conversazione con ragazzi di varie età, senesi e non, sia perché ogni qualvolta che parlavo loro della dipintura del Drappellone ed in particolare del mio Palio, aumentava la curiosità, ma anche perché in ognuno di loro cresceva la consapevolezza di sentirsi un protagonista di questa nostra tradizione, occasione che Siena offre a tutti coloro che si avvicinano alla sua straordinaria storia.
La nostra città ci ha insegnato e ci insegna ogni volta, un amore inteso come un infinito mezzo alla portata di ognuno di noi, dove la tradizione secolare, non è solo testimonianza di un passato concluso, ma una forza viva che anima e informa di sé il presente.
Personalmente mi sono resa conto, in maniera tangibile, che è possibile tenere viva la memoria parlandone e che la tradizione non la si eredita ma la si costruisce ogni giorno anche attraverso la bellezza, attributo e materia di cui è fatta la nostra città.
Potrei continuare raccontando delle sensazioni provate dai ragazzi espresse con disegni o frasi circostanziate, ma anche della tenerezza di alcuni di loro le cui emozioni erano talvolta bagnate anche dalle lacrime.
Molti insegnanti, nell’arco di questi anni, mi hanno raccontato di come i ragazzi anche in tempi successivi al nostro incontro avevano espresso il desiderio di ritornare a parlare degli argomenti trattati insieme, per trovare nuovi approfondimenti o anche semplicemente per il piacere di condividerne di nuovo i contenuti.
E questo, grazie anche al minuzioso lavoro del “Progetto Scuole” del Comitato Amici del Palio che fa si che quella parte talvolta nascosta in ogni ragazzo, scopra giorno dopo giorno legami con le nostre tradizioni ed entri in dialogo con il mondo delle Contrade per esprimersi ed interagire con esse.
D’altra parte il Progetto trova le sue fondamenta attraverso quella passione “accesa” che i componenti del Comitato trasmettono attraverso le loro iniziative, perché sentito ed autentico.
Potrei elencare il nome di ognuno dei componenti del Comitato con cui ho avuto la fortuna di confrontarmi ma le “battute” a mia disposizione sono giunte al loro termine e credo comunque che i nomi non siano così importanti quanto i loro cuori a cui mi rivolgo con un sincero ringraziamento per tutto quello che trasmettete e fate per Siena e noi tutti.

Cecilia Rigacci
pittrice del drappellone 16 agosto 2013

Raccontare ai bambini la storia di Siena e delle sue tradizioni è una esperienza straordinaria. La loro sete di conoscenza è stimolante, preziosa e decisamente appagante per un adulto che, come me, ama la storia e soprattutto ama raccontarla.
Quando mi fu proposto di far parte di quel gruppo di senesi amanti della nostra straordinaria città che affianca, ormai da molti anni, i membri del Comitato Amici del Palio per andare nelle scuole di Siena per raccontare agli studenti la storia della loro città li ringraziai e ne fui orgogliosa perché mio padre, da giovane, fece parte di questo fantastico gruppo. Pensai subito che dare un mio contributo mi avrebbe resa felice.
Iniziai così questa avventura nelle scuole elementari di Siena, incuriosita di quale sarebbe stata la reazione dei bambini ai miei racconti. I bambini vogliono sapere, sono interessati a conoscere qualsiasi cosa, non si accontentano di aprire un libro e leggere qualche riga. Ai bambini piace conoscere la storia, piace il modo in cui un adulto parla a loro di essa.
E così ogni anno, in primavera, mi viene proposto un calendario con vari appuntamenti. Busso alla porta della loro classe, entro, mi danno il benvenuto, mi salutano, mi sorridono, mi presento e subito mi chiedono di che Contrada sono (della Selva, ndr). Mi rendo conto che mi stanno aspettando, non vedono l’ora di conoscermi e di sapere cosa gli avrei raccontato.
Abbiamo la fortuna di vivere in una città straordinaria, con una storia unica che ancora fa parte del nostro presente e interagisce nel nostro quotidiano. Siena ha un patrimonio importante, qui la storia più che altrove ha lasciato un segno tangibile nella vita di tutti i giorni. Queste lezioni hanno il compito di farla riconoscere e apprezzare dal momento che i bambini sono parte attiva di questo nostra città, grazie ai nostri racconti riescono a percepire la storia del Palio e delle Contrade come una capsula spazio-temporale con cui possono viaggiare nel passato e nel presente.
Lo scorso anno scolastico il Comitato Amici del Palio mi ha proposto una nuova formula utilizzando come base il libro di Massimo Biliorsi “Guida Magica di Siena, leggende e misteri per ragazzi intraprendenti” in cui, pagina dopo pagina, ci viene illustrato un percorso itinerante attraverso le vie di Siena.
E’ stato come fare, con le varie classi, un viaggio tra le strade della città, partendo da San Domenico fino ad arrivare all’Orto Botanico e nelle sue vicinanze dove si cercava, in maniera ostinata, il fiume La Diana, con la sorpresa finale di una passeggiata alla collina di Montaperti. Mentre leggevo e mi soffermavo sui punti cruciali di Siena, descrivendo le storie con dovizia di particolari, i bambini mi chiedevano spiegazioni sui rioni e mi volevano rendere partecipe che loro quelle strade le conoscevano già. Il loro entusiasmo mi colpiva, la loro curiosità mi sollecitava di andare avanti e sfogliare le pagina del libro e perdermi con loro tra quei racconti misteriosi e affascinanti.
Parlavo e dietro di me le maestre facevano scorrere sulla lavagna luminosa la pianta con le strade di Siena con le immagini dei suoi monumenti, facendo capire ancora meglio ai ragazzi quello di cui stavamo parlando.
Spero di avere la fortuna e la possibilità di continuare a fare entusiasmare e inorgoglire della loro città questi giovanissimi senesi.

Margherita Anselmi Zondadari

Sòna Sòna campanella è un’avventura che è arrivata ai dieci anni di vita. Come spesso è accaduto nella storia della città e delle Contrade, è il Comitato Amici del Palio che si è “accorto” di una evidente scollatura fra la vita reale della città, soprattutto delle generazioni più giovani, e quella cortina di retorica che talvolta circonda il mondo delle Contrade e la loro vita quotidiana. La “città ideale”, dove tutti sono consapevoli di memorie e di un originale bagaglio culturale, non esiste più. Fra le giovanissime generazioni solo una parte è consapevole, e anche protagonista, di quello che esternamente vedono: i contradaioli che animano i rioni, che sono gli attori di un mondo a parte.
Il progetto ha previsto una bella ricognizione, attraverso tutta una serie di esperti, storici e altre certezze cittadine, nelle scuole per portare i rudimenti del mondo contradaiolo, spiegare lo spessore di rituali che, all’occhio di chi non conosce se non superficialmente cosa davvero rappresenta il Palio, il senso di un percorso di vita che ha ben pochi uguali. Possiamo dire unico.
Essere coinvolti in questa avventura è stato positivo per tutti. Personalmente è stato un nuovo interessante approccio con quelle generazioni che adoperano altri linguaggi, che hanno altre attrattive, che tuttavia hanno sempre mostrato curiosità e voglia di imparare. Anche per loro è stato, ed è, un modo diverso di vedere la realtà. Raccontare come nascono le voci popolari è stato come riportarli verso quel linguaggio che si usava un tempo. Quel c’era una volta che era il sale della vita. Poi l’altro tipo di lezione. Quella su come si può adoperare il linguaggio dei filmati nel Palio. E qui si è scatenato l’inferno, quello buono. Era ovvio che parlare di videoclip, montaggio, sceneggiatura ha esaltato il loro approccio al mondo mediatico. E’ il loro pane quotidiano con i telefonini. E qui è entrato in ballo Riccardo Domenichini e il suo studio, la Moviement HD. La sua esperienza, il suo lavoro è stato raccontato ai più piccoli. Compresa la sua esperienza sulla regia della diretta del Palio. E questo non poteva che dare inizio, speriamo sempre meglio, ad un loro desiderio di emulazione. Diventare anche loro dei montatori, operatori, registi. Del resto sono mestieri del presente, figuriamoci del futuro prossimo.
Il Palio è un mondo a parte che necessita sempre di nuove idee, di linguaggi più aderenti a chi poi usufruisce di questi messaggi. Quindi offrire un taglio giovanile al racconto del Palio è fare i conti con la realtà, quello che magari i nostri mass media non riescono sempre a fare. Andare nelle classi e portare il linguaggio che loro amano “tradotto” nel Palio è unire la memoria con la tecnologia. Ed è quello che dobbiamo fare.
Speriamo di aver altri dieci anni di “Sòna sòna campanella” per raccontare proprio la comunicazione nel Palio. Che diventerà fondamentale per la difesa della Festa, dagli attacchi che ci arrivano da tutte le parti. Dobbiamo scendere nello stesso campo e combattere con il linguaggio che oggi imperversa. Lo possiamo e lo dobbiamo fare. Intanto, tanti auguri a questa iniziativa. Come spesso accade, il Comitato Amici del Palio possiede il coraggio che talvolta alle istituzioni, Contrade comprese, inesorabilmente manca.

Massimo Biliorsi
giornalista e scrittore

Fai quello che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita”, stiamo vivendo in pieno la citazione di Confucio, visto che oltre a fare il lavoro dei nostri sogni possiamo fare anche altre esperienze meravigliose. Non so se siamo state noi fortunate ad incontrare la classe di bambini più curiosa e preparata di tutta la città oppure se, grazie al lavoro del Comitato Amici del Palio e dei Gruppi Piccoli delle Contrade, i bambini di oggi siano tutti cosi interessati, vogliamo credere alla seconda opzione, perché abbiamo vissuto un pomeriggio veramente emozionante!
Eravamo delle guide nel nostro ambiente di lavoro, tra le monture del corteo storico, un po’ di apprensione iniziale era d’obbligo ovviamente perché, non essendo abituate a relazionarci con un pubblico così giovane, avevamo il timore di annoiarli con date e descrizioni ma, al primo sguardo, i loro occhietti curiosi e vispi ci hanno fatto capire che potevamo rilassarci perché erano pronti per viaggiare nelle vicende della storia.
Alcuni sono addirittura “saliti in cattedra” per spiegare ai loro compagni le varie bellezze che la sala costumi contiene come i “piatti” del palio, gli elmi delle contrade soppresse utilizzati nei vari rinnovi e i bandierini di terre e castelli.
Abbiamo trovato sorprendente vedere come i bambini “cresciuti sulle lastre” siano riusciti a coinvolgere e aumentare l’interesse per Siena e le sue contrade ai loro compagni un po’ più lontani dalle nostre tradizioni, tant’e’ che alla fine tutti, bambine comprese, hanno chiesto di essere misurati con il nostro “metro speciale” cosi che ognuno potesse immaginare, con la forza della fantasia, di poter “entrare in Piazza”.
Eh sì, perché nelle nostre stanze c’è anche questo strumento che sancisce la realizzazione di un piccolo desiderio per i tanti cittini che passano da qui, che per monturarsi nel corteo devono rispettare delle misure specifiche, calcolando poi i cm mancanti per arrivare all’altezza minima, vogliamo così credere di essere riuscite a convincerli a mangiare un po’ di ciccia e verdura!
E’ stato molto gratificante vedere il loro stupore mentre spiegavamo il nostro lavoro, soprattutto nella parte della cucitura del Cencio, perché, siamo sinceri, quella incuriosisce un po’ tutti,e nell’allestimento delle sedie che prepariamo ad ogni monturato per il corteo.
Vedere la meraviglia con la quale guardavano le diverse chiarine in uso o anche solo la quantità di scarpe e calzamaglie di cui disponiamo é stato molto divertente, avevamo preparato anche un piccolo schema storicamente accurato per risvegliare il loro interesse e invece é bastato aprire gli armadi!!
A parte tutto crediamo che per questi ragazzi sia fondamentale mantenere un legame con le nostre tradizioni perché sono proprio queste che ci rendono quello che siamo: guardare al futuro tenendo “per mano” il passato e chi meglio dei nostri cittini può farlo? Farebbe sicuramente molto bene anche agli adulti, ogni tanto, guardare il Palio attraverso i loro occhi, senza retorica, riscoprendo cosi la vera magia della nostra meravigliosa festa.

Benedetta Massarelli e Camilla Masignani
Comune di Siena

Un Correttore nel progetto “Sòna sòna campanella” non si era mai visto, anche perché non è semplice, nel mio ruolo, presentarsi scevro dall’istituzione che rappresento e che, opportunamente, deve stare a giusta distanza dalla scuola laica. Ma le diverse visioni delle idee non è bene che si irrigidiscano in ideologie: c’è una pluralità di vedute, di convinzioni e di valori che giustamente animano il confronto civile e fanno produrre ciò che di più alto ad una comunità compete, ossia la cultura.
La cultura non è un sapere enciclopedico che dia una risposta a tutte le domande, ma la conoscenza dei valori condivisi, di un passato comune sul quale costruire il presente e il futuro. Questa è l’emergenza educativa del nostro tempo, questa è la grande sfida della nostra generazione: trasmettere, tramandare, per non privare i nostri giovani del loro futuro, per non privare Siena del suo futuro.
Da questo scambio fecondo di idee con l’allora Presidente del Comitato Gabriele Bartalucci, continuato in maniera lineare con Emiliano Muzzi, nacque la mia collaborazione, portando nelle scuole di Siena il tema del “Sacro e profano”, un’espressione tra le più ricorrenti nella silloge delle frasi paliesche, ma forse poco approfondita nei suoi significati più reconditi. Etimologicamente sono due termini opposti: il “sacro” è ciò che letteralmente sta racchiuso, separato in un luogo inaccessibile dal resto del mondo, il “profano” è ciò che sta dinanzi (“pros”), ma fuori, escluso dal recinto del tempio (“fanum”).
Nel mondo medievale, da cui la cultura paliesca trae le sue origini, le due realtà sono intrecciate in un mirabile tessuto di valori, che al di là di ogni appartenenza (o non appartenenza) religiosa affondano le loro radici nella ricerca di eterno attraverso il linguaggio della bellezza, della passione e dell’amore, divenendo valore condiviso anche in una società multiculturale come la nostra. Una storia d’amore e di passione che viene narrata attraverso la scansione dell’anno contradaiolo: tinta dal rosso del martire Ansano al suo inizio, fino alle molteplici sfumature dei Santi titolari delle Contrade, al motivo per cui anche a Siena per secoli l’anno è iniziato il 25 marzo nella solennità dell’Annunciazione e soprattutto a Lei, icona identificativa più di ogni altra della storia e della cultura senese, la Vergine Maria che da Provenzano alla festa dei Tabernacoli scandisce il tempo estivo, trovando il suo culmine nella grande solennità dell’Assunta, in cui si rivive col Corteo dei Ceri il gesto più antico e significativo di ossequio che Siena ancora oggi tributa alla sua Patrona e Regina.
Una storia d’amore e di passione, di valori condivisi e trasmessi per via generazionale nel passato, ma che oggi rischia una brusca interruzione, a motivo del cambiamento radicale del tessuto della Città e delle Contrade. Non v’è più niente di scontato e di automatico: i senesi non “piovono” dal cielo, i senesi si fanno dai senesi, da chi ama Siena e la serve, non se ne serve; perché quando una comunità si ama, ad essa si appartiene.
Questo il seme buono che col Comitato abbiamo avuto in animo di gettare nel cuore di tanti bambini che, pur nati e cresciuti a Siena, hanno una frequentazione marginale con la contrada, a motivo magari di origini familiari non senesi o non italiane. Si appartiene per diritto a chi si ama, non viceversa: da questo ribaltamento di prospettive nascono tanti limiti del Palio, della Città e non solo. Siena non ci appartiene, siamo noi ad appartenere a Siena, se si ama, se si serve, se si costruisce cercandone la bellezza nelle piccole cose, come ha fatto chi ci ha preceduto, come dovranno fare chi verrà.

Don Enrico Grassini
Correttore Contrada Priora della Civetta

Tra le discutibilità rilevabili dal contesto della nostra Festa, pur in subordine alla venialità del plagio circa il tema musicale paganineggiante che a Siena costituisce il motivo del popolare canto Sòna Sòna campanina, sarebbe magari pure necessario considerare l’entità del “sano” egoismo di felicità contenuto nell’espressione “sònerai soltanto per me…” che si incontra nel testo…
Infatti, pensandoci bene, il desiderio di Vittoria contenuto in questo verso che precede l’onomatopeico doppio “din don” ad imitazione della campanina di Contrada che suona fino a sbatacchiarsi, esprime con chiarezza un inequivocabile senso di esclusività riguardo alla conquista del Drappellone da riservare solo al proprio Popolo, con gli avversari lasciati a dolersi per la sconfitta…
Ma i bambini non hanno da superare tali spigolature quando imparano facilmente i motivi e le parole dei canti che ornano la nostra festa e allora… ben venga la scuola per raggiungere la loro curiosa attenzione e renderli partecipi delle mille cose che rendono unica la nostra città e il suo Palio.
Purtroppo in molte delle classi che incontriamo come incaricati degli “Amici del Palio” non è difficile cogliere spesso inattesi segnali di stupore come per un evento purtroppo raro, insolito o mai accaduto quando molti alunni si rivolgono quasi increduli a vedere e ascoltare una chitarra che, in quel loro ambiente eletto, suona con disinvoltura e li accompagna nel canto dopo un dialogo vivace e sempre divertente sui rumori, gli odori e i suoni della Piazza del Campo, all’origine del contenuto musicale che sostiene la spettacolare complessività della coreografia della Festa…
Di solito coloro che sono già abituati ad una certa presenza in Contrada e in qualche modo inseriti nelle sue abituali attività si pongono con fierezza subito in evidenza ed in qualche modo a disposizione, ma sono molti i bambini, anche delle classi più “elevate”, a conoscere della Marcia del Palio solo vagamente la melodia e qualche frase del testo… ma invitati tutti insieme a sostituire la “fanfara” (non la “banda”) che la suona durante il Corteo Storico” precedente la corsa, cantano sulla musica del Maestro Formichi seguendo sulla lavagna luminosa i versi del testo del Canonico don Bruno Ancilli non senza aver conosciuto il significato dei termini più “arcaici”.
Così, per un esempio, una volta rivelato e chiarito il motivo dell’uso di “avito” con il quale le parole della Marcia del Palio definiscono l’Entrone e che sentiamo troppo spesso maldestramente surrogare con “antico” o “amico” o, peggio, “ardito”, si assegna il piacevole (o un po’ ingrato?) “compito per casa” di riferire dunque questa piccola verità a genitori, nonni e conoscenti… come un forse modesto ma di sicuro valido modo di attivare in ciascuno il senso della tradizione e perché nella Piazza del Campo, come si vuol dire, continui a nascere la Verbena.
Nel caso, infine, di difficoltà da parte di qualcuno ad imparare l’ordine alfabetico delle lettere, da qualche anno è attivo il pratico rimedio didattico di cantare tutti insieme il seguente…

Franco Baldi

Dialogare con i giovani, nel caso del progetto del Comitato Amici del Palio, bambini, è un’esperienza che ti arricchisce profondamente. Infatti, anche se non di rado incontriamo obiettive difficoltà nel cercare di trasmettere alle nuove generazioni valori che rischiano di scomparire, la loro innocente freschezza e ingenuità, il loro spontaneo interesse e voglia di conoscere cose nuove riescono a trasmetterti sensazioni spesso sopite da tempo.
Frequentemente, recandosi nelle aule a parlare di Siena, del Palio e della sua storia, si viene a contatto con i “senesi di seconda o terza generazione”. Bambini, cioè, nati a Siena da genitori arrivati da fuori, italiani o stranieri poco importa. La prima reazione è di totale disorientamento. Spesso, molto spesso, questi ragazzi non sanno nulla della nostra città, non conoscono neppure i suoi monumenti più importanti e non partecipano alla vita pubblica perché babbo e mamma preferiscono passare con loro il tempo libero portandoli ai centri commerciali o agli acquapark.
Poi si inizia a raccontare loro vecchie storie, affascinanti leggende, che più sono strane e poco credibili, maggiormente fanno presa sull’attenzione dei giovani, e allora il mondo si trasforma. Gli occhi dei ragazzi si riaccendono, l’interesse aumenta fino a che si arriva alle prime domande. E il colloquio cresce di spessore perché dietro i loro apparenti iniziali distacco e indifferenza appaiono nuove realtà che forse, inconsciamente, erano state silenziate.
I bambini sono molto attenti. Vedono cosa accade intorno a loro, percepiscono, anche se non riescono a comprendere, l’entusiasmo e la partecipazione alla vita della contrada dei coetanei che fanno parte di un mondo che a loro parrebbe precluso. E apprendere che potrebbero far parte di un universo vicino, ma fino a quel momento lontano, capace di coinvolgerli in una realtà diversa da quella che stanno vivendo, inizia a appassionarli.
Gli interventi dei compagni che già vivono attivamente la contrada, la loro partecipazione a eventi nei quali possono addirittura divenire protagonisti, li stimola ad immaginarsi un futuro diverso da quello fino a quel momento vissuto. Chissà se, tornando a casa, il loro entusiasmo e la loro curiosità riusciranno a smuovere l’interesse anche dei genitori. Forse questi capiranno che avvicinandosi con rispetto a questa realtà di cui non si sentono parte e dalla quale si sono autoesclusi, anche il futuro sociale dei loro figli potrebbe cambiare con positive ricadute. E magari in futuro faranno parte di quella componente contradaiola che, pur non essendo nata sulle lastre, lavora e ama incondizionatamente i propri colori.
Ecco l’importanza del progetto scuola degli “Amici del Palio”. Stimolare l’interesse e la curiosità di questi giovani figli di Siena, compresi quelli di concittadini che sottovalutano l’importanza sociale della contrada, nella speranza che possano “contagiare” i loro genitori ad avvicinarli ad un mondo che ha indubbi valori.

Luca Luchini

Te di che Contrada sei?” .... “Ma come non la conosci??!! è quella “citta” della Contrada ....” “Aaahh siiii, ora ho capito!!”
Quante volte pronunciamo frasi del genere? Contrada è identità, è un “marchio” indelebile che ci accompagna dolcemente tutta la vita. Ma è anche senesità, comunità, sentirsi parte di un sistema più alto che nutre l’anima.
L’appartenenza si vive sulla nostra pelle ma, ritengo, sia doveroso “insegnare” e tramandare ai più piccoli quelle regole che contribuiscono ad accrescere il bagaglio di consapevole conoscenza.
Il Comitato Amici del Palio ha concretizzato tutto ciò dedicando ai bambini progetti giocosi ma estremamente educativi. I Contradaioli di accesa passione si sono recati nelle scuole con tamburi, bandiere, con le chiarine per incontrare gli sguardi curiosi dei bambini attenti ad ogni parola.
Ringrazio il Comitato Amici del Palio, in particolare Gabriele, Emiliano e Giovanni, per avermi coinvolto nel turbinio di emozioni che i bambini sanno donare incondizionatamente. Insieme abbiamo visitato il ciclo di affreschi del “Buono e del Cattivo Governo” di Lorenzetti, lo abbiamo fatto cercando e riconoscendo le allegorie, ci siamo immersi nella Sala Costumi dove abbiamo immaginato i cortei e le parate che si snodavano per le vie dell’Antico Stato Senese. È stato per me un vero privilegio poter raccontare le mie esperienze e qualche piccolo aneddoto ricordando anche Cesare Olmastroni, Mentore di tanti ma soprattutto un grande uomo. I bambini sanno regalare le più belle sensazioni con un semplice sguardo o un abbraccio, emozioni che ho potuto vivere solo grazie alla generosità del Comitato.
Sono certa che il successo riscosso in questi anni stimolerà a non mollare e a continuare il cammino di sana sapienza tracciato da ogni Contradaiolo di accesa passione.

Michela Bacconi
Comune di Siena

Quando mi è stato chiesto di scrivere alcune righe sulla figura di Franco Sodi per il decennale del Progetto Scuole del Comitato Amici del Palio, non mi vergogno a dirlo, mi sono trovato in netta difficoltà.

Chiaramente non per la caratura del personaggio, quanto perché, per chi come me ha avuto la fortuna di calcare come alfiere o tamburino l’anello di piazzo per il corteo storico, Franco rappresentava quella figura imprescindibile, punto di riferimento dei tempi del corteo, un vero e proprio faro per chi, a volte sopraffatto dall’emozione e dall’adrenalina, trovava nel suo sguardo, nel suo sorriso appena abbozzato, una sorta di placebo che faceva smettere le gambe di tremare. Insomma un mito paliesco della nostra gioventù; mai sopra le righe, sempre calmo e sereno.

Quando poi Gabriele Bartalucci, allora presidente del Comitato, ebbe l’intuizione di coinvolgerlo assieme al maestro Pierluigi Olla nel nostro progetto per spiegare come si svolge il corteo storico, non nascondo che rimasi un po’ perplesso, temendo che trovasse difficoltà a spiegare con le parole il difficile meccanismo del corteo, lui abituato a far muovere centinaia di persone con un cenno della testa, col roteare della mazza o addirittura con un semplice sguardo.

In realtà mi sbagliavo e non di poco. Fui proprio io ad accompagnare la coppia di esperti ad una delle prime lezioni che tennero. Dopo un’introduzione storico artistica del maestro Olla, prese la parola Franco. A quel punto io mi alzai in piedi pronto a intervenire per rompere il ghiaccio, ma con mia piacevole sorpresa non ce ne fu assolutamente bisogno. Con la sua voce profonda e suadente, spiegò con una impressionante semplicità tutte le fasi del corteo. Si parlò con naturalezza di mazzieri, balestrieri, paggi, alfieri e tamburini. I bambini affascinati seguivano parola per parola. Riuscì a far capire il suo compito descrivendo la funzione dei due paggi con le bandierine rossa e verde che stanno sul verrocchio. “Loro sono il mio semaforo personale: col rosso tutti fermi, col verde si va avanti piano, così non ci saranno mai vuoti sull’anello di piazza”.

Questo era Franco Sodi, Amico del Palio, senese, contradaiolo di accesa passione

Giovanni Sportoletti
Vice Presidente Comitato Amici del Palio

I Componenti del Comitato Amici del Palio 2013/2024

AQUILABoschi Gabriele, Fattorini Gabriele, Frignani Filippo, Rustici Gianluca
BRUCOCarletti Francesco, Di Paola Roberto, Pieri Michele, Pieri Stefano, Vannetti Valerio
CHIOCCIOLABurroni Davide, Fineschi Nicola, Peccianti Nicola, Petreni Paolo, Petricci Simone
CIVETTABonacci Andrea, Dami Antonio, Sampieri Umberto, Ticci Matteo, Valacchi Ferruccio
DRAGOGerardi Francesco, Melai Federico, Sportoletti Giovanni
GIRAFFACantelli Simone, Cinaglia Marco, Giuliani Giacomo, Neri Federico, Tognazzi Paolo
ISTRICEAngiolini Armando, Bossini Paolo, Muzzi Emiliano, Pagliantini Andrea
LEOCORNOBracali Leonardo, Campanini Ernesto, Fontani Federico, Leoncini Roberto, Lorenzoni Paolo, Romei Francesco
LUPABartalucci Gabriele, Bruni Guido, Bucci Filippo, Cavani Nicola, Gronchi Alessandro, Pizzatti Luca, Vichi Giacomo
NICCHIOFattorini Antonio, Finetti Andrea, Marzocchi Massimo, Meini Marco, Oretti Giacomo, Sambucci Massimo
OCABianciardi Alessandro, Landi Michele, Pilli Nicola, Visibelli Andrea
ONDABellini Guido, Cancelli Andrea, Carletti Marco, Castellani Fabio Massimo, Giallombardo Donatello, Morini Andrea, Salvini Giulio
PANTERACeccherini Marco, Gonnelli Andrea
SELVABartali Gabriele, Del Porro Leonardo, Galardi Duccio, Rossi Michela, Zanelli Luca
TARTUCABocci Luca, Bossini Claudio, Guideri Cesare, Lorenzini Lorenzo
TORREBonelli Mauro, Capannoli Marco, Gessani Aldo, Mulatto Riccardo
VALDIMONTONEBraccini Luca, Dragoni Emanuele, Giannetti Aldo

Le Giunte del Comitato Amici del Palio 2013/2024

AnnoPresidenteVice PresidenteSegretarioCamerlengoBilancereConsigliereConsigliere
2013-15 Bartalucci GabrieleMuzzi EmilianoBocci LucaMelai FedericoDami AntonioBianciardi AlessandroPetreni Paolo
2016-18Bartalucci GabrieleMuzzi EmilianoBocci LucaMelai FedericoBianciardi AlessandroBellini GuidoRossi Michela
2019-21Muzzi EmilianoSportoletti GiovanniBellini GuidoBoschi GabrieleRomei FrancescoBartali GabrieleGonnelli Andrea
2022-24Muzzi EmilianoSportoletti GiovanniBartali GabrieleBoschi GabrieleRomei FrancescoBruni GuidoGonnelli Andrea
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