XLVIII Manifestazione Giovani Alfieri e Tamburini

Martedì 17 ottobre, nella Sala delle Vittorie della Contrada della Torre, è stata presentata la XLVIII edizione del Minimasgalano, nel 50esimo anniversario dalla prima volta (i due anni successivi non fu riproposta). L’opera che andrà in premio alla comparsa vittoriosa, è stata offerta e realizzata con la collaborazione dell’arte dei vasai da Vittorio Bocci, Ferrer Mirolli e Lucia Giabbani, coloro che hanno inventato questa manifestazione nel 1973.


Per festeggiare anche i 40 anni da quando le sbandierate vengono fatte in piazza del Campo è stato annunciato un ulteriore premio, realizzato da Laura brocchi e offerto dall’allora Presidente dei Piccoli Torraioli Roberto Barbagli, che verrà svelato sabato.

La Commissione Giudicatrice è composta dagli Alfieri Giovanni Sportoletti (Drago), Umberto Sampieri (Civetta), Lorenzo Lorenzini (Tartuca) e dai Tamburini Marco Ceccherini (Pantera), Michele Pieri (Bruco), Antonio Fattorini (Nicchio ) e dal membro interno torraiolo Timoteo Redditi, l’appuntamento è per Sabato 21 Ottobre alle ore 16.30 in Piazza del Campo.

 

Tabernacoli 2023

Foto prima del giro dei Tabernacoli della  Commissione del Premio dei Tabernacoli 2023 composta dal Rettore del Bruco Stefano Donnini, dal Correttore dell’Oca Pier Luigi Colleoni, il rappresentante del Comitato Amici del Palio, il tartuchino Lorenzo Lorenzini, il rappresentante dell’Amministrazione Comunale Davide Ciacci, la rappresentante dell’Amministrazione Provinciale Angela Carapelli, la rappresentante  della Soprintendenza Maria Gabriella Carpentiero, la rappresentante del Liceo Artistico Duccio di Boninsegna Maria Stanco insieme al Presidente del Comitato Amici del Palio (il Segretario ha scattato la foto)

Il Masgalano 2023 è stato vinto dalla Contrada della Torre

La Commissione Giudicatrice del Masgalano 2023, dopo lo spoglio dei risultati delle passeggiate storiche del 2 Luglio e del 16 Agosto 2023 ha decretato la comparsa della Contrada della Torre vincitrice del Masgalano offerto dagli Archivisti delle 17 Contrade.

Gita del Comitato a Montalcino – 5 novembre 2022

MONTALCINO  – L’ ULTIMO BALUARDO – di Aldo Giannetti

Durante le Guerre d’Italia franco-spagnole (1494-1559), la Repubblica di Siena venne coinvolta nel conflitto che vide le due potenze contendersi la supremazia sull’Italia. Pur riuscendo a destreggiarsi abilmente nel primo periodo delle stesse, dopo la morte di Pandolfo Petrucci lo Stato entrò in una fase caratterizzata da lotte intestine e perdita di competitività commerciale, che lo portarono ad indebolirsi fortemente. Il tentativo da parte dell’Impero spagnolo (a partire dal 1540) di costituire un protettorato permanente nel territorio senese, con l’invio di una guarnigione stabile, provocò l’innalzarsi della tensione fino alla sollevazione popolare (26 luglio 1552) conseguente alla costruzione della Cittadella fortificata. I senesi aprirono le porte della città ad un esercito franco-senese, che assediò gli spagnoli nella fortezza fino alla loro cacciata dopo una mediazione dei Medici. Nel febbraio 1553 gli spagnoli ripresero le ostilità, ma si ritirarono a causa dell’invasione degli Ottomani, alleati di senesi e francesi. L’anno successivo Carlo V offrì il comando al duca di Firenze Cosimo I de’ Medici, che mirava a diventare padrone di tutta la Toscana, fornendogli un possente esercito formato da vari contingenti imperiali di spagnoli, tedeschi ed ungheresi, con il quale il comandante Gian Giacomo Medici di Marignano, assediò Siena e saccheggiò il contado. I senesi, comandati da Piero Strozzi e Biagio di Monluc, resistettero a lungo riuscendo anche ad infliggere dure sconfitte alla coalizione imperiale, come l’annientamento dell’esercito di Ridolfo Baglioni nella Battaglia di Chiusi, le scorrerie nel viareggino  e l’invasione del Val d’Arno, ma alla fine vennero sopraffatti dalla preponerante superiorità numerica avversaria per cedere nella battaglia di Scannagallo, conosciuta nella storia anche come Battaglia di Marciano. La battaglia, combattuta il 2 agosto 1554 tra l’esercito franco-senese al comando di Piero Strozzi contro l’esercito ispano-mediceo comandato dal Marignano, segnò il declino della Repubblica di Siena costretta ad arrendersi definitivamente alla forza di Firenze. Pur in condizioni disperate dopo l’annientamento dell’esercito, i senesi riuscirono a resistere per altri otto mesi all’assedio. Questo periodo vide altri momenti di grande coraggio da parte della popolazione, come gli eventi del Fortino delle donne senesi, difeso strenuamente da una milizia di 3.000 donne della città; che valsero a tutti i difensori della libertà della Repubblica gli onori delle armi da parte dei nemici che entrarono vittoriosi in Siena il 17 aprile 1555, data della stipula della capitolazione dopo la resa della città per fame. Il 21 aprile 1555 circa seicento famiglie e pochi soldati, capitanate dal francese Blaise de Monluc, dopo aver resistito alle sofferenze del lungo assedio, abbandonarono Siena dalla porta Romana per raggiungere la fortezza di Montalcino, portando i sigilli del Comune con il proposito di mantenere in vita la Repubblica, qui la gloriosa Balzana, nella più alta torre della fortezza continuerà ancora a sventolare. Resistettero arroccati   nella speranza di riconquistare la perduta libertà, scegliendo come propria chiesa ufficiale, la trecentesca chiesa di Sant’Egidio Abate o chiesa dei Senesi. Edificata  nel 1325, ha facciata romanica in pietra ed in alto sopra l’occhio presenta lo stemma della Balzana, l’interno è di una sola navata con archi,  sull’altare il tabernacolo in legno intagliato e dorato  di Alessandro Casolani, infine nelle pareti affreschi con Madonna e Santi del XIV secolo. Montalcino divenne per i senesi simbolo di una seconda  patria in esilio, non solo continuò a valersi dei propri sigilli ma addiritturà coniò nuove monete in rame, argento ed oro all’insegna “Res Publica senensis in Monte Ilicino” e “Senatus Populusque Senensis in Monte Alcino”.  Il 14 agosto 1559, le monete senesi, i sigilli di Stato, la Lupa, il Leone rampante e la Balzana, furono dichirati illegali da Cosimo I, dopo 65 anni di conflitti quasi ininterrotti, il trattato di Cateau-Cambrésis pose fine alle guerre d’Italia con la vittoria degli spagnoli, decretando quindi anche la fine dei conflitti in Toscana. La Repubblica di Siena a Montalcino non salvò la sua esistenza e la bolla di Pio V innalzò Cosimo alla dignità di Granduca della Toscana decretando di fatto il passaggio dei territori senesi nelle sue mani. La guerra di Siena terminò senza la sconfitta sul campo per i senesi, ma per Siena, i  fiorentini saranno visti da ora in poi come coloro che hanno posto fine alla sua libertà.

Qui di seguito gli scatti di Leonardo Del Porro e Gabriele Bartali durante la giornata, ringraziamo Maddalena Sanfilippo, assessore alla Cultura del Comune di Montalcino e il nostro Amico del Palio Gabriele Fattorini per le esaustive spiegazioni storiche al museo di Montalcino e al tempio del Brunello

 

 

 

Minimasgalano 2022