Festa Titolare Contrada della Torre

Ogni forma di tradizione secolare, di cultura, di arte arricchisce l’animo e non solo permette di vivere meglio, ma addirittura di essere in quanto tale, uno scopo di vita meraviglioso, con un potere incredibile di continua rigenerazione.
Ecco, questo è il palio.

Questo è quello che ci è venuto a mancare in questo anno orribile: niente speranze, niente discussioni, niente previsioni, niente riti scaramantici, niente nottate al colonnino con gli occhi che si perdono in una bellezza lancinante, niente iniziazioni, niente battesimi contradaioli, niente tavolate per la strada, niente bandiere alle finestre, niente feste titolari, niente tufo in piazza.

Siena quasi non reale, o meglio sospesa…ma non ferma o ferita, perchè questa città antica e moderna ha tirato fuori la sua nobiltà e la sua unicità proprio in questi terribili giorni; quindi no, anche in tempo di non-palio, Siena è diversa da tutte le altre città, fortunata con i suoi tesori artistici e gelosa della sua identità. Ed ecco che in tempo di pandemia contrada ha significato solidarietà, aiuti concreti alle persone piu fragili e piu sole, mascherine distribuite gratuitamente dai nostri “citti” e dalle nostre “citte” agli abitanti del rione (quindi non solo ai contradaioli).

Ora sono riaperte le società, i corsi per i giovani alfieri e tamburini sono attivi in ogni rione, sono sono ritornate le cene anche se a numero chiuso ed a distanze inusuali.

La nostra identità piano piano inizia di nuovo a farci gonfiare il petto.

Solo dai più anziani abbiamo ascoltato con attenzione il racconto della bellezza del primo palio dopo la guerra, ora questa gioia toccherà a tutti!

Aldo Gessani, Riccardo Mulatto

Aldo Gessani e Riccardo Mulatto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SANTO PATRONO CONTRADA DELLA TORRE

La Festa titolare della Contrada della Torre viene celebrata in onore di San Giacomo Maggiore e Sant’Anna. Nella liturgia della Chiesa Cattolica ricorrono rispettivamente il 25 e 26 luglio.

L’oratorio della Contrada della Torre, dedicato al San Giacomo maggiore e a Sant’Anna, fu costruito a partire dal 1531 come ringraziamento alla Vergine Immacolata sotto la cui protezione era stata combattuta e vinta nel 1526 la battaglia di porta Camollia contro le truppe fiorentine e pontificie.
A ricordo di tale vittoria, per onorare il coraggio mostrato dagli uomini della Contrada, la Repubblica senese permise di edificare in Salicotto una chiesa intitolata ai due Santi, dietro sollecitazione degli stessi abitanti del rione i quali – riuniti nella Confraternita dell’Immacolata e dei Santi Giacomo e Cristoforo, strettamente connessa con la Contrada del Lionfante – contribuirono fattivamente alla realizzazione del progetto.

I lavori di costruzione dell’oratorio furono terminati nel 1536, come confermato da una lapide marmorea visibile all’interno dell’oratorio, sulla quale si legge IM(maculatae) MAR(iae) OB VIC(toriam) 1526. 1536 F(undamenta) P(osuere): “A Maria immacolata, a motivo della vittoria del 1526. Realizzato nel 1536”.
L’originaria struttura cinquecentesca, della quale non conosciamo le caratteristiche, subì profondi cambiamenti alla metà del XVII secolo. A partire dal 1665 iniziarono infatti importanti lavori di ampliamento e di ristrutturazione che determinarono l’attuale aspetto di gusto controriformato della Chiesa. Nel 1702, al termine dei lavori di decorazione pittorica della volta e di quelli a stucco affidati rispettivamente a Dionisio Montorselli e Iacomo Franchini, la chiesa fu solennemente inaugurata.
Sul finire dell’Ottocento (1893-1894) i Torraioli fecero restaurare gli stucchi e realizzare una nuova pavimentazione in marmo alla quale lavorò Leopoldo Maccari su disegno dell’architetto purista Giuseppe Partini, torraiolo. Lo stesso Partini curò il restauro della facciata.
Nel 1901 venne infine realizzato il campanile su progetto di Agenore Socini.
Nel corso del Novecento vari interventi hanno riguardato il rifacimento del tetto (1955) e la sostituzione del pavimento (1969). Negli ultimi anni (2001-2003) l’oratorio è stato interessato da importanti lavori di restauro degli intonaci, degli affreschi, dei dipinti e degli arredi, di consolidamento delle volte e di adeguamento degli impianti alle attuali norme di legge, che hanno restituito all’edificio la sua originaria bellezza.

SONETTO