Festa Titolare Imperiale Contrada della Giraffa

Via delle Vergini vestita a festa, piene di bandiere spiegate al vento serale, rumorosa… dei rumori caratteristici del rione che si risveglia. Così si sarebbe presentata la mia contrada a chi fosse passato per i suoi vicoli, in questi primi giorni di giugno. L’economato sempre aperto al via vai di uomini e ragazzi per provare la montura, cambiare le scarpe, preparare le bandiere, accordare i tamburi. E la società in fermento, con gli odori e le chiacchiere che salgono dalla cucina, i ragazzi in su e in giù con tavoli e sedie, i giovani, che già intravedono la fine dell’anno scolastico, rubando le ultime ore allo studio per dedicarle ai giochi, gli scherzi, i servizi. La festa titolare, con i suoi riti e le ore scandite dal susseguirsi di appuntamenti per grandi e piccini, è il momento più bello e familiarizzante, per la Contrada: l’ingresso nella comunità dei nuovi battezzati, il passaggio alla vita contradaiola adulta dei maggiorenni, il ricevimento della signoria e delle consorelle alleate, il mattutino, la banda che suona l’inno, i preparativi della cena, i fazzoletti… La bellezza dei fazzoletti al collo, dopo i tanti mesi invernali riposti in un cassetto.

Poi arriva la domenica mattina, con gli occhi assonnati e forse un po’ di cerchio alla testa, il rione si anima dalle prime ore del mattino, gli economi che si agitano, i ritardatari che corrono, e le citte che piano piano popolano la piazzetta. Ed il giro prende il via! “Dai che è tardi”, “Si riparte”…il leit motiv degli uomini e le donne dell’economato che per tutto il giorno pungolano i ragazzi che si attardano a salutare gli amici venuti a salutarli nelle consorelle e a bere un gotto ristoratore delle fatiche della giornata. La domenica del giro, sempre uguale a se stessa, scandita da orari e rituali invariati nel tempo, ogni anno si arricchisce di storie, aneddoti, tormentoni che la rendono unica e indimenticabile. Così quest’anno verrà a mancare una parte così importante dell’essere contradaiolo, che quasi non sembra possibile. Mancherà una parte di me, un battito di cuore, quello che va a tempo con il tamburo, un respiro, quello che fa sventolare la bandiera.

Giacomo Giuliani e Simone Cantelli

Simone Cantelli

Giacomo Giuliani

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SANTA PATRONA IMPERIALE CONTRADA DELLA GIRAFFA

La Festa titolare dell’Imperiale Contrada della Giraffa viene celebrata in onore di Maria Santissima della Visitazione. Nella liturgia della Chiesa Cattolica ricorre il 31 maggio mentre nella forma straordinaria il 2 di luglio. La contrada, mancante di una sede dove officiare il proprio culto, presentò domanda e istanza di celebrare le proprie funzioni religiose alla Compagnia del Suffragio e tale richiesta fu accolta nel 1823. Provvide pertanto ad effettuare i lavori necessari per ristrutturare la propria chiesa, fu deciso di ruotare l’asse di novanta gradi aprendo l’ingresso principale ove era l’altare di destra e costruire un muro dove prima era l’altare maggiore. Vennero inoltre realizzati ex nuovo i due altari laterali. Nel centenario dell’insediamento vennero acquistati oggetti di culto e restaurato l’organo.

L’Oratorio è dedicato alla Madonna del Fosso ed è ubicato sotto la cripta dell’Insigne Collegiata di Provenzano. L’immagine è collocata al centro del timpano dell’altare maggiore. L’edicola racchiude una superfice azzurra con cornice dorata, nella quale è raffigurata l’immagine sacra. E’ un affresco di scuola senese del XVI secolo raffigurante la Madonna con in braccio il bambino, ed i Santi Bernardino e Caterina.

IL GIORNALINO